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Famiglia e Scuola: quali responsabilità di fronte alla violenza giovanile

Data: Saturday 24 April 2010

Ora: 12:00

Luogo: Aula Magna "Pietro Manodori"

Sabato 24 Aprile, presso l'Aula magna "Pietro Manodori" dell'Università di Modena e Reggio Emilia, grazie alla collaborazione dei Lions Club della nostra Circoscrizione ed il Rotary Club di Reggio Emilia si è tenuto un importante convegno sul tema: "Famiglia e scuola, quali responsabilità di fronte alla violenza giovanile" al quale ha dato il suo prezioso ed autorevole contributo il prof. Stefano Zecchi, docente ordinario di estetica presso l'Università degli studi di Milano - Dipartimento di Filosofia e ben noto ai più per le sue numerose ed apprezzate apparizioni televisive quale opinionista esperto di temi filosofici e sociali. 

Il nostro presidente Francesco Spallanzani, in qualità di rappresentante del Lions club più anziano ha aperto l'incontro salutando i numerosi intervenuti tra i quali i due vicegovernatori distrettuali in carica, Roberto Olivi Mocenigo e Francesco Ferraretti, il presidente di Circoscrizione Leonardo Di Brita, che di questa iniziativa è stato valente e preziosissimo ideatore e coordinatore, tutti i presidenti degli altri 11 Club della Circoscrizione che hanno condiviso e sostenuto l'iniziativa; ha quindi presentato i relatori e ringraziato le tantissime persone che hanno gremito la pur capiente sala: con nostra grande soddisfazione si è notato un nutrito gruppo di studenti.

Il presidente ha tenuto a sottolineare ancora una volta l'opportunità che diverse associazioni di servizio si trovino a condividere, come nel caso specifico, un così importante evento, per il quale si è preso spunto dal tema di studio nazionale dei Lions, che anche gli amici Rotary, rappresentati dal loro presidente dott. Marco Masini, hanno ritenuto valido e prezioso per la collettività.

Ispirandoci ai nostri scopi istituzionali, abbiamo voluto promuovere con estremo piacere una "sede per la libera ed aperta discussione di argomenti di interesse pubblico".

Il dott Gino Badini, moderatore della giornata, ha poi proceduto a presentare il prof. Luigi Grasselli Pro-Rettore dell'Università degli Studi di Modena e Reggio il quale, con la squisita cortesia che sempre ci riserva, ha rimarcato l'importanza e la tangibile attualità del tema  e l'importanza della riflessione sulle cause ed i possibili rimedi per eliminare le situazioni di triste disagio ora riscontrabili tra gli studenti.

Il primo intervento approfondito è stato magistralmente tenuto dal prof. Giorgio Zanetti, ordinario di Letteratura italiana nell'Università di Modena e Reggio. Con un taglio molto professionale e  di alto livello, ha affrontato il tema dal punto di vista prettamente linguistico, collegando il problema del disagio e della violenza giovanile all'attuale difficoltà di linguaggio e di comunicazione verbale tra gli adolescenti, i quali, non riuscendo più ad esprimersi con le parole, tendono inconsciamente ad esternare le loro insoddisfazioni con atti violenti.

Molto concreto e diretto anche il successivo intervento del prof. Giuseppe Adriano Rossi, giornalista e dirigente scolastico dell'Istituto Tecnico Statale "Einaudi" di Correggio che, forte di un’ esperienza professionale maturata tra i banchi di scuola, ha tenuto a precisare la necessità di non confondere la violenza con la delinquenza, riportando le recenti ed interessanti esperienze di punizioni con finalità educative adottate dai dirigenti scolastici nei confronti di ragazzi di scuole reggiane, misure che hanno sicuramente richiamato al rispetto delle regole e dei limiti imposti dalla civile convivenza.  

Quando poi ha preso la parola il prof. Stefano Zecchi, nell'Aula Magna è calato un senso di ammirata attenzione che ha subito catalizzato i presenti, avvinti dalla sua estrema e saggia semplicità: pochi concetti, che nella loro disarmante chiarezza hanno evidenziato quanto siano gravi le responsabilità degli adulti nella nascita di forme di disagio e di violenza tra i giovani.

Lo sfascio delle famiglie che, ormai nel 60% dei casi, si separano nei primi tre anni di matrimonio; la mancanza di comunicazione tra i componenti stessi dei nuclei familiari; la spinta frenetica alla ricerca della quantità a scapito della sostanza e della qualità delle cose, sono tra le principali cause dell’insorgere del disagio tra i giovani; i quali, poi, sfogano ogni loro malessere con manifestazioni di violenza. Essi trovano così un’alternativa aberrante per esercitare il loro individualismo, favorito dalla mancanza di autorità all'interno di una compagine sociale  che mostra solo futili e facili obiettivi; c’è, insomma, una disarmante  assenza di valori, dovuta soprattutto  all’incapacità  di molti adulti.

La scuola, in tutto ciò, non riesce più a sopperire alle gravi lacune educative delle famiglie nei confronti degli studenti in quanto anche essa, istituzione fondamentale,  essendo ormai gestita con criteri non più meritocratici ma di convenienza e di superficialità, non desta più nessun ascendente nei giovani..

E’ così che essi disimparano proprio in questo luogo, una volta deputato all’insegnamento del rispetto e dell’educazione, all’osservanza delle regole, trovandosi spesso a contatto diretto con insegnanti non preparati e inadatti ad un percorso didattico formativo.

Nella scuola, e più in generale nella società, raccomandazioni, politicizzazione, opportunismo e nepotismo hanno poco a poco preso il posto a competenze, professionalità e meritocrazia, infondendo nei giovani il dubbio che possano essere proprio questi i nuovi valori dell'individualismo; e da qui a manifestazioni di intolleranza e violenza il passo è breve.

Per evitare tutto ciò, il prof. Zecchi, docente nella scuola pubblica, ha dolorosamente ammesso che per salvaguardare la formazione del figlio, lo ha iscritto in una scuola elementare privata, dove fortunatamente sono ancora ben saldi i profondi valori fondanti della nostra tradizione culturale: il rispetto delle regole, dei ruoli, lo spirito di sacrificio ed il desiderio di conoscenza ed il riconoscimento della competenza.

In questo quadro desolante, quindi, l'unica via di uscita è il ritorno alla serietà ed al senso di responsabilità nei comportamenti da parte di tutti, evitando di pensare che la colpa sia solo dei giovani; dobbiamo essere  consapevoli, invece, che l'esempio per una nuova ventata di valori deve arrivare dall'alto, da chi è più maturo, ha maggior carisma e potere, per arrivare così anche alle nuove generazioni con modelli condivisibili di etica e di moralità.

Il pubblico, sempre molto attento, a fine relazione ha tributato un fragoroso e meritato applauso al professor Zecchi per la competente e lineare chiarezza con la quale ha saputo intrattenere e interessare i presenti nonché per i tanti spunti di riflessione che è riuscito a trasmettere  ad ognuno.

Contenti e partecipi anche i giovani presenti che forse proprio grazie a noi Lions hanno potuto riflettere su problemi concreti ed a loro drammaticamente vicini.

Con la speranza che da domani, forti di questo, essi possano dare il proprio contributo per cambiare in meglio la nostra società, il nostro Service avrebbe compiuto il suo scopo e la finalità della giornata sarebbe stata pienamente colta con la viva soddisfazione di chi ha creduto nella necessità di riflettere seriamente sul tema. I relatori, sia detto ancora in conclusione, hanno meritato tutta l’attenzione di un’Aula magna gremita, al termine di una mattinata  veramente degna e qualificante per tutti.

 Purtroppo i nostri soci, come quelli degli altri Clubs della Circoscrizione, hanno partecipato in pochi. Salvo dimenticanze, delle quali ci scusiamo fin d’ora, erano presenti: Piero Benassi, Paolo Ferraboschi, Ugo Medici con Attilia, Giovanni Mortari, Mario Perego con Marina, Mario Reverberi, Alessandro e Francesco Spallanzani con Silvana e Alessia, Sergio Vaiani e Salvatore Vera. Francesco Spallanzani

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